Dalla Centrale Termoelettrica al Museo Archeologico, storia e fenomenologia del riuso e riqualificazione architettonica

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01/01 - 31/12/2011
Musei Capitolini Centrale Montemartini

La Centrale Montemartini (il nome deriva dall’assessore al Tecnologico della giunta capitolina, professor Giovanni Montemartini, al quale si deve il progetto tecnico-finanziario della struttura) venne inaugurata il 30 giugno del 1912, primo impianto non privato a produrre elettricità in Roma.

Inquadramento storico e topografico
L’area scelta per la costruzione, tra la via Ostiense e la sponda sinistra del Tevere, ben si adattava alle necessità dell’impianto, con grandi spazi per futuri ingrandimenti e con la continua disponibilità dell’acqua del vicino fiume.
L’attività e la produzione di energia elettrica della Centrale (la sua storia procede insieme a quella dell’Azienda Elettrica Municipale, attuale ACEA, nata nel 1909) cresce con il trascorrere degli anni (grazie anche all’uso dei grandi motori Diesel e all’utilizzo di nuove tecnologie, come i cavi ad “olio fluido”), tanto da non fermarsi neanche durante la seconda guerra mondiale.
Verso la fine degli anni Cinquanta inizia il declino della struttura, causa i costi molto alti di gestione e la mancanza di automatismi, ormai necessari per impianti di grandi dimensioni; nel 1963 una parte della Centrale Montemartini viene dismessa per poi cessare, pochi anni dopo, in modo definitivo l’attività di produzione.
Seguirono più di vent'anni di decadenza degli immobili, smontaggio delle macchine e vari riusi degli ambienti, finché l'ACEA non decise di restaurare il corpo centrale del complesso, comprendente fra l'altro la Sala Macchine e la Sala Caldaie, conservando e restaurando le strutture murarie e alcuni dei macchinari che vennero ricollocati in situ, destinandolo a spazio per servizi direzionali e culturali.
La nuova storia della Centrale, come parte del polo espositivo dei Musei Capitolini, inizia nel 1997, in occasione della ristrutturazione di alcuni settori del complesso capitolino, con il trasferimento a Montemartini di centinaia di sculture e l’allestimento di una mostra “Le macchine e gli dei”, dove, in suggestivo gioco di contrasti, l’archeologia classica veniva accostata all’archeologia industriale.
Accanto ai vecchi macchinari vengono esposti i capolavori ritrovati durante gli scavi di fine Ottocento e negli anni Trenta del 1900, ricostruendo così grandi complessi monumentali e illustrando la vita della città di Roma dall’età repubblicana alla tarda età imperiale.
Lo splendido spazio museale, inizialmente concepito come temporaneo, dopo il rientro nel 2005 in Campidoglio di alcune delle opere, viene invece confermato come sede permanente, ospitando i nuovi acquisti delle collezioni capitoline e continuando quel lavoro di studio, ripristino e allestimento di materiali relativi ad uno stesso contesto e conseguentemente di collegamento al tessuto urbano antico della città di Roma.

Introduzione al sito oggetto della visita
La struttura, grazie ad un meticoloso lavoro di restauro, completato tra il 1989 e 1990, presenta un’ampia facciata caratterizzata da un bugnato nella parte inferiore, mentre superiormente è decorata da lesene e capitelli; completano l’architettura esterna due eleganti lampioni, detti Cambellotti dal nome del loro ideatore, posti ai lati dell’ingresso.

Sintesi della visita
a) brevi cenni sul quartiere Ostiense; storia della Centrale
b) visita delle sale (parte moderna)

Informazioni

Luogo Musei Capitolini Centrale Montemartini
Informazioni

Info e prenotazioni allo 06 06 08
tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00

Giorni di chiusura
Lun
Bibliography

M. Bartoletti, M Cima, E. Talamo, Sculture di Roma antica, Roma 1999
M. Bartoletti, M Cima, E. Talamo, Centrale Montemartini: Musei Capitolini, Roma 2006

Durata
2 ore
Tipo
Visita didattica
Prenotazione obbligatoria: Sì

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