La centrale elettrica

La Montemartini è stata la prima centrale pubblica di produzione di elettricità a Roma.

Costruita sulla via Ostiense, tra i Mercati Generali e la sponda sinistra del Tevere, fu inaugurata nel 1912 per volontà del Sindaco Ernesto Nathan (1845-1921).

Nel 1913 l’impianto fu intitolato alla memoria di Giovanni Montemartini, Assessore al Tecnologico della Giunta Nathan, morto durante una seduta del Consiglio Comunale.

La costruzione di una centrale elettrica pubblica si era messa in cantiere a seguito dei risultati del Referendum popolare del 20 settembre 1909, nel quale i cittadini avevano dato l’assenso alla municipalizzazione dei pubblici servizi di Roma. Il risultato del Referendum portò anche alla nascita dell’AEM, l’Azienda Elettrica Municipale, l’attuale Acea.
L'area prescelta per la costruzione della Centrale sorge su un terreno situato tra la via Ostiense e la sponda del Tevere, adatto dunque a un approvvigionamento continuo di acqua, necessario al funzionamento delle macchine. Era inoltre facilmente raggiungibile per via ferroviaria e stradale e si trovava al di fuori della cinta daziale e non era quindi non soggetta ad imposte sul combustibile.
All’interno della Centrale Montemartini funzionavano affiancate turbine a vapore con relative caldaie, e motori diesel: il sistema di produzione misto permetteva di rispondere adeguatamente alle diverse necessità della domanda di consumo elettrico della città, in quanto le turbine garantivano il servizio continuo, mentre i diesel venivano messi in moto negli orari di picco dei consumi.

La Centrale venne dismessa a metà degli anni ’60.
Alla fine degli anni ’80, l’Acea decise di avviare una completa ristrutturazione dello storico impianto: la Sala Macchine e la nuova Sala Caldaie, con i relativi ambienti sottostanti, vennero trasformati in Art Center e centro multimediale, mentre i restanti ambienti diventarono sedi di uffici, laboratori e magazzini.

Per approfondire la storia della Centrale Montemartini prima della sua riconversione a museo, è possibile consultare online > l’archivio storico Acea, ricco di foto e documenti storici.