Le ville e i giardini di Roma Antica

Gli scavi avviati nel 1870 e finalizzati alla costruzione di interi quartieri residenziali oppure dei grandi edifici destinati ad accogliere le sedi dei Ministeri della Capitale d’Italia, hanno permesso di acquisire una straordinaria documentazione sugli horti, un fenomeno urbanistico, al confine tra la sfera pubblica e quella privata, situabile cronologicamente tra la fine della repubblica e l’inizio dell’età imperiale. Uno speciale percorso di visita permetterà di “addentrarsi” in queste ville urbane immerse nel verde, ammirandone il ricchissimo apparato decorativo e rivelandone la storia, strettamente intrecciata a quella dei loro illustri proprietari.
Dopo una presentazione del museo e una breve storia degli scavi da cui provengono i reperti esposti, la visita ha inizio nella Sala Macchine, dove si osserva la galleria di ritratti di imperatori e di personaggi illustri provenienti da una grandiosa residenza nei pressi di Villa Rivaldi. Il percorso continua nella Sala Caldaie, dedicata interamente all’apparato decorativo degli horti. Dopo una presentazione della sala e del criterio di allestimento in relazione alle sculture che sono presenti e un’introduzione sulla storia e la topografia di queste residenze, si passa ad esaminare le singole opere d’arte: a cominciare dalla Statua di Niobide, di cui si racconta il mito, per poi passare agli horti Sallustiani presso il moderno quartiere Ludovisi, dove gli scavi hanno portato alla luce una straordinaria quantità di reperti, tra cui degni di rilievo l’Amazzone inginocchiata e la Vittoria alata, non copie bensì pregevoli originali greci. Si giunge così a parlare degli horti Spei Veteris, da cui proviene la splendida statua di Polimnia, e degli horti Liciniani, che testimoniano il perdurare del fenomeno urbanistico degli horti anche nella tarda età imperiale: sono pertinenti a questa residenza la fanciulla seduta su uno sgabello e le due figure di magistrati, di cui si accenna la funzione e le proposte di identificazione. Non lontano da questa zona, nei pressi di Santa Bibiana, fu rinvenuto il bellissimo mosaico con scene di caccia che occupa il centro della sala, e che si può osservare meglio salendo sulla pedana creata appositamente. La visita prosegue con l’apparato decorativo delle domus di Via Cavour e di Fulvio Plauziano, in particolare le due statue di Pothos e la bellissima statua di Priapo, di cui si racconta il mito. Il percorso si conclude con un riassunto dei punti salienti della visita.
Informazioni
gratuito
tel. 06 42888888
lunedì-venerdì 9.00-18.00 - sabato 9.00-13.00
Talamo E., Bertoletti M., Cima M., Centrale Montemartini (guida), Electa, Roma 2006