Maria Barosso, artista e archeologa nella Roma in trasformazione

Prima mostra monografica dedicata a Maria Barosso (1879-1960) che svolse un ruolo cruciale nella documentazione, attraverso riproduzioni a colori ad acquerello, delle demolizioni e di importanti cantieri della Soprintendenza di Roma e del Lazio.
Prima donna funzionaria presso la Direzione Generale Antichità e Belle Arti di Roma, dove arrivò nel 1905 iniziando a lavorare con Giacomo Boni, allora direttore degli scavi del Foro Romano, intraprese un percorso professionale che la portò a essere testimone delle grandi trasformazioni urbanistiche della Capitale. E come artista - archeologa si affermò e si distinse per una combinazione unica di accuratezza filologica, rigore scientifico e sensibilità estetica nella documentazione del patrimonio storico-archeologico.
Ideata con l’intento di celebrarne l’importante contributo documentario, questa mostra intende da un lato restituire al grande pubblico il profilo poco noto della Barosso e, dall’altro, ripercorrere il suo rapporto sia con la città di Roma che con personaggi e istituzioni di caratura nazionale e internazionale.
Nel progetto espositivo, che comprende 137 opere, di cui circa 100 tra stampe, disegni, acquarelli e dipinti realizzati da Maria Barosso, l’importante nucleo di lavori provenienti dai depositi della Sovrintendenza Capitolina, e in particolare dal Museo di Roma a Palazzo Braschi, è affiancato da dipinti da collezioni private e altre prestigiose istituzioni, tra cui l’Archivio Storico del Museo Nazionale Romano presso Palazzo Altemps, il Parco Archeologico del Colosseo, il Vicariato di Roma e la Fondazione Camillo Caetani.
In apertura della visita, nella prima sala, il visitatore ripercorre le tappe personali e professionali della pittrice e archeologa torinese. Il percorso è articolato in sezioni corrispondenti ai luoghi della Roma in trasformazione, ritratti nelle opere di Barosso, posti in dialogo con fotografie, documenti e manufatti storici.
Attraverso l’occhio attento e la mano sicura dell’artista, si ricostruiscono le vicende che dal primo Novecento e per tutto il Ventennio cambiarono per sempre il volto della Capitale: demolizioni radicali, scoperte clamorose, interventi scenografici voluti dal regime fascista. La sua opera non è soltanto testimonianza artistica, ma un archivio prezioso che ci restituisce la complessità di un’epoca in cui, per aprire nuove strade e piazze monumentali, si sacrificavano interi quartieri, chiese e palazzi.
Dalla Basilica di Massenzio all’Area Sacra di largo Argentina, le tavole della Barosso raccontano episodi cruciali: lo sbancamento della Velia, collinetta che collegava Palatino ed Esquilino, eliminata per far spazio alla via dell’Impero (attuale via dei Fori Imperiali) e per creare una scenografia celebrativa paragonata alle grandi imprese ingegneristiche dell’antichità; la sorprendente emersione, tra le macerie di largo Argentina, dei quattro templi repubblicani e della Curia di Pompeo, il luogo dove Giulio Cesare trovò la morte; la demolizione di case e chiese medievali lungo la nuova via del Mare, che isolò ed esaltò i templi del Foro Boario e del Foro Olitorio.
Il percorso espositivo ricorda anche episodi meno noti ma emblematici. È il caso delle rappresentazioni del Compitum Acilium, qui esposto per la prima volta, piccolo santuario dedicato ai Lari, rinvenuto nel maggio del 1932 durante lo sterro della Velia. Condannato alla distruzione dalla fretta dei lavori, il monumento sopravvive proprio oggi grazie ai disegni e agli acquerelli di Barosso, che ne fissarono forme e proporzioni con sensibilità artistica e precisione scientifica, trasformando un reperto perduto in memoria viva.
La mostra si snoda lungo altre sezioni che presentano le riproduzioni di affreschi e mosaici collocati in varie chiese romane, oggetto in quegli anni di importanti interventi di restauro, nonché la produzione incisoria e per committenze private, fino a ricordare le collaborazioni nazionali e internazionali dell’artista, a conferma della sua versatilità e della sua statura culturale.
Chiude il percorso uno straordinario gruppo di dipinti di artisti contemporanei - Mario Mafai, Eva Quagliotto, Tina Tommasini - che, similmente a Maria Barosso, seppero restituire le tensioni di una città in bilico tra passato e modernità, rappresentando i profondi mutamenti urbanistici che in pochi anni trasformarono in modo irreversibile la secolare immagine di Roma. Queste opere testimoniano la varietà degli sguardi e la ricchezza delle interpretazioni, offrendo al pubblico un’occasione di riflessione sulla trasformazione storica e culturale della Capitale e delle sue conseguenze.
Tra le numerose opere in mostra spiccano gli acquerelli e i disegni provenienti dalla Fondazione Caetani, raffiguranti gli affreschi delle chiese di S. Biagio, di S. Maria Maggiore e della Grotta di S. Michele Arcangelo a Ninfa (quest’ultimo sarà affiancato dal frammento di affresco oggi conservato presso il Castello Caetani di Sermoneta); il nucleo di fogli realizzati negli anni della collaborazione con Giacomo Boni, oggi di proprietà del Parco Archeologico del Colosseo; e, infine, dagli archivi e depositi della Sovrintendenza Capitolina, il grande disegno che riproduce gli affreschi della Loggia del Priorato di Rodi, mai esposto prima.
A corredo dell’esposizione anche un ricco programma di visite guidate e incontri dedicati con i curatori e altri studiosi che hanno contribuito alla realizzazione del catalogo. Un’occasione unica per approfondire temi, contenuti e scoperte su Maria Barosso e il suo ruolo nella Roma di primo Novecento e pensato per avvicinare il grande pubblico al lavoro di ricerca e alla storia che la mostra racconta.
ACCESSIBILITÀ
Con la mostra Maria Barosso. Artista e archeologa nella Roma in trasformazione si rinnova l’impegno della Sovrintendenza Capitolina nel rendere accessibili le esposizioni temporanee.
La mostra è infatti progettata per garantire la partecipazione del pubblico più ampio possibile, grazie a diversi strumenti e modalità di fruizione:
- approfondimenti audio, con il racconto in prima persona di Maria Barosso e le audiodescrizioni delle opere selezionate
- l'esplorazione tattile di alcune opere originali e riproduzioni.
Sono inoltre previste visite guidate accessibili a persone con disabilità uditiva e, su prenotazione, percorsi dedicati a persone con disabilità visiva.
Storytelling Maria Barosso:
1. Come un fiore di cappero > PDF > AUDIO
2. Artista o reporter? - Horrea Piperataria e Basilica di Massenzio > PDF > AUDIO
3.1. Demolizioni anni Trenta - Quartiere Alessandrino, Velia > PDF > AUDIO
3.2. Demolizioni anni Trenta - Velia e Villa Rivaldi > PDF > AUDIO
4. Come una Vestale - Piazza del Foro > PDF > AUDIO
5. Santa Maria Antiqua > PDF > AUDIO
6. Il Palatino > PDF > AUDIO
7. L’Area Sacra di Largo Argentina > PDF > AUDIO
8. Sacra Conversazione - Chiese di Roma > PDF > AUDIO
9. Committenze esterne > PDF > AUDIO
10. Come Roma sparita > PDF > AUDIO
Audiodescrizioni sensoriali opere selezionate:
1. Della Robbia-Protome leonina > PDF > AUDIO
2. Lunetta cherubino > PDF > AUDIO
3. Fregio architrave Compitum > PDF > AUDIO
4. Barosso disegno Compitum > PDF > AUDIO
5. San Nicola in Carcere > PDF > AUDIO
6. Papa Leone IV-San Clemente > PDF > AUDIO
7. Assisi-Incisioni > PDF > AUDIO
Voci: Marilisa Merlini, Geo Fiodor Passeo
Testi: Alessandra Cicogna, Serena Guglielmi, Laura Panarese
Registrazioni ed editing audio: Gabriele Catanzaro, Technotown
Tavole tattili: Maria Cucchi
Supporti braille: Istituto Nazionale delle Istituzioni ProCiechi
LIS: Ester Sampaolo (Ufficio Attività culturali, sportive, ricreative e Progetti Speciali e di sostegno all'integrazione sociale e lavorativa Roma Capitale), Cooperativa Segni d'Integrazione
edito da De Luca Editori d’Arte
Informazioni
Dal 17 ottobre 2025 al 22 febbraio 2026
Dal martedì alla domenica 9.00-19.00
24 e 31 dicembre 09.00-14.00
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Giorni di chiusura: lunedì, 25 dicembre
CONSULTA SEMPRE LA PAGINA AVVISI prima di programmare la tua visita al museo.
Biglietto di ingresso secondo la tariffazione vigente
Gratuito per i possessori di MIC card
060608 (tutti i giorni 9.00 - 19.00)
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Prodotta in collaborazione con Sapienza Università di Roma.
A cura di Angela Maria D’Amelio, Maurizio Ficari, Manuela Gianandrea, Ilaria Miarelli Mariani, Domenico Palombi, con la collaborazione di Andrea Grazian ed Eleonora Tosti.
Organizzazione: Zètema Progetto Cultura